lunedì 30 luglio 2012

IL MODELLO TEATRALE - parte 4: I Risultati

 
 
IL MODELLO TEATRALE
parte 4: I Risultati



Dal giorno in cui il mio professore di Scenotecnica ha visto realizzarsi materialmente quello che per anni aveva solo ipotizzato, si è innamorato di me (purtroppo era un maschio), dimostrandomi la sua ricoscenza nell'unico sistema possibile, ossia riconoscendomi il massimo dei voti (30 con lode). Al contrario da quel giorno tutti i miei compagni di corso mi odiarono, perché da allora quello fu l'esempio da seguire. Finita la scuola, dopo il diploma, quando ormai frequentavo da solo 2 anni la carriera di Arredatore (che ancora esercito), cominciava a Bologna una cosa meravigliosa. Dal 12 al 21 dicembre del 1988 si svolgeva nella mia città la 1a edizione italiana (4a della serie) della "Biennale Giovani Artisti dell'Europa Mediterranea", inserita nel calendario ufficiale delle celebrazioni per il IX° centenario dell'Università di Bologna, a cui aderivano giovani di tutta Europa.


La Biennale era nata con lo scopo di promuovere questi artisti under 30, farli incontrare tra loro e proporli alla critica e al pubblico. Comprendeva un totale di 650 artisti, distribuiti in 19 discipline, tra le quali per l'appunto Scenografia. Su invito del mio ex professore ho aderito all'iniziativa proprio l'ultimo giorno disponibile per l'iscrizione e, con mia sorpresa, mentre ormai non ci speravo più, una sera al mare in vacanza mia madre mi ha avvertito leggendomi la lettera di conferma, che diceva testualmente "Gentilissimo, sono lieto di comunicarle che le opere da Lei presentate per la Biennale '88 sono state giudicate le migliori dalla commissione di esperti nominata dal Consiglio Comunale. Lei sarà dunque tra gli artisti che rappresenteranno la realtà giovanile della nostra città alla Biennale '88...ecc...ecc...".
Ero io che avevo avuto la fortuna e l'onore di rappresentare la mia città all'Europa. Non sono svenuto però ho urlato, e per mia fortuna nel 1988 non esisteva ancora il cellulare, e le cabine telefoniche erano insonorizzate. Sono stato quindi invitato ad esporre il mio modello alla mostra, grazie alla quale ho avuto molti consensi, al punto che diversi giornali e riviste nazionali hanno spesso richiesto le foto del modello stesso per pubblicizzare l'intera manifestazione (per la cronaca ho speso molti soldi, e non ci ho guadagnato niente, a parte la "fama").


Purtroppo però, col senno di poi, tirando le debiti conclusioni, ho capito che vincere la Biennale di Bologna per un bolognese che lavorava non ha portato molta fortuna, per 2 motivi: il primo, siccome lavoravo non potevo essere presente alla mostra per farmi pubblicità e avere la possibilità di fare conoscenze importanti per il mio futuro "artistico". I miei ex titolari la parola ferie o permessi non sapevano cosa volesse dire (2 giorni di ferie per 2 funerali in 9 anni!). In secondo luogo all'epoca non esisteva il computer come lo conosciamo noi, e internet era ancora una chimera. E' per questo motivo che con 30 anni di ritardo, cerco di riparare a questo torto subito dal tempo, dalla tecnologia e da persone con i paraocchi. Non mi reputo un artista, non sono nessuno, ma se anche il più piccolo pirla del mondo su internet diventa famoso, a questo punto posso permettermi di entrare in gioco anch'io, non per diventare famoso, ma per dare soddisfazione al mio Ego e alla mia famiglia, che sopporta da anni il "CANTIERE IN CORSO" di tutti i miei lavori, e per poter dire , a bassa voce, "ci sono anch'io".
Poter trasmettere una qualche emozione di stupore a chi guarda le mie opere, è già molto di più di tutto quello che posso sperare nella vita.




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